giovedì 21 luglio 2016

Groupie del 2016.

Che poi le groupie, le pensi sempre strafatte, zoccole e fregne degli anni 70.
Sempre in tour e sempre a divertirsi.

Eh, Certo perché secondo voi non esistono oggi, le groupie?

Solo perché non esiste più un David Bowie, Hendrix, Jim Morrison e perché  Mick Jagger  ha già cambiato il sangue almeno una dozzina di volte, non vuol dire che non ci siano groupie che aspettano i "loro" uomini, alla fine del concerto  per un bacio o  in attesa che postino una foto su qualche social per capire com'è andata la serata.

Le groupie hanno il fegato enorme e non solo per l'alcool, ma per tutto quello che devono vedere.

Sì, su sti cazzo di social le fan invadono peggio dei Pokemon le bacheche e le vite di chi pensi sia solo tuo, che invece tuo non è per un cazzo.

Non può essere solo tuo quando sta in tour per 8 mesi e tu groupie del 2016, lo sai.

Tu non ci vai in tour con il pulmino tutto colorato wolkswagen che è diventato un  furgone bianco, come quello che trasporta le provole.

Tu stai in città a lavorare, ci vai con la musica sparata a palla che se anche passasse un tir tu non lo sentiresti arrivare perché l'unica cosa che conta sono le tue canzoni nel telefono.

Tu groupie del 2016 vai a dormire sfatta dal lavoro e dai pensieri, con al max 15 gocce di lexotan in corpo sperando di svegliarti la mattina con un messaggio senza senso che ti ha inviato alle 530 da ubriaco.
Cerchi di andare ad un concerto per fargli una sorpresa ma hai una riunione e un giorno a lavoro non te lo puoi prendere.


Forse è colpa delle nuove leve, che sono finto pop mainstream, a giorni alterni Sid Vicious, indie ma nella fase non indie. Che giurano di rimanere quei piccoli squat che erano, ma che alla fine hanno rotto tutti gli specchi per non guardarsi mai in più in faccia.
Così naif da farti sentire il cuore di nuovo tutto intero.

O forse è colpa delle groupie che alla fine non si sono mai divertite e che hanno sempre aspettato il loro amore, accontentandosi.
Che zoccole  non erano, ma facevano solo cazzate da Penelope tradita.

Erano fregne quelle degli anni 70, e secondo me quello non è ancora cambiato.
















martedì 22 marzo 2016

Questione di Primavera.

Sarà la primavera, signori miei non lo so.
Ma ho un mulinello di rose e camelie che scendono a cascata dal centro dello stomaco, in tutto il corpo.
I petali si sentono liberi e, riescono a raggiungere le arterie e i vasi sanguigni più nascosti.
Devo ancora decidere se mi piace o non  mi piace tutto questo movimento di fiori e colori tra i miei organi.
Sono mesi ormai, anche molti,  che non sento nulla che mi sconvolge, quelle sensazioni da teenager che ti fanno avere quei sorrisi splendenti.
Beh è da Valvola Mitralica che non mi sento così (confesso che ogni tanto lo penso, ma il mio cuore nei suoi confronti ha alzato una sorta di saracinesca, che si alza in automatico).
Da tempo, mi sento come una villa del '700 chiusa per l'inverno, su cui sono state stese lenzuola ovunque sui mobili per evitare che vengano rovinati dalla polvere.
Eh poi, improvvisamente sono giorni che faccio sogni strani, in cui mi scambio baci di passione con amici e conoscenti, che di certo non erano nei miei pensieri prima di addormentarmi. Ma che poi nei sogni sembrano essere le mie priorità.
Alcuni giorni sogno invece anche ad occhi aperti, storie bellissime ed emozioni forti.

Ok, ora la smetto, sono due giorni che sono chiusa in casa ma ho appena messo la felpa e mi sento "prontissima" per una passeggiata non so dove.

Sì, comunque sarà decisamente una questione di primavera.






giovedì 10 marzo 2016

Forte, sempre più forte.


Lottate sempre fino a che avete voce e, finché avete il fuoco dentro.
Non fatevi abbattere da nessuno, neanche dai più stronzi.
Se avete una fiammella dentro, custoditela e cercate di fare in modo di trovare un alternativa.
Sembrano frasi banali che ho sempre odiato, ma quando si sta male, ci  fanno sempre comodo.
Ho capito che nel momento del bisogno nulla è banale e si ha sempre bisogno di qualcuno vicino e di una parola che nella forma potrebbe essere già stata sentita, ma che come tutte le cose dipende da chi te le dice certe frasi e, soprattutto da quale cuore provengono.


giovedì 18 febbraio 2016

E poi è il vento.

Si è alzato il vento. 
No, non sono diventata d'improvviso esperta di meteo.
Ma ho il vento che mi batte forte sul viso e mi fa volare la sciarpa insieme ai pensieri e sento che sta per succedere qualcosa.
Non ne conosco la natura, non so se sarà qualcosa di positivo o negativo. Ma so che arriverà qualcosa.
Non sono una strega e non azzecco mai niente, ma stavolta il vento mi ha detto qualcosa che non so ancora decifrare ma che ho imparato a percepire.
Forse tra qualche giorno piangerò come una pazza o forse sarò felice come quando studiavo seduta al tavolo di legno della cucina di casa mia, mentre ero inebriata dagli aromi che mia mamma usava per cucinare.